Si è chiuso il 27 gennaio uno dei più importanti musical dell’anno, La Febbre del Sabato Sera, al Teatro Nazionale di Milano.

Ovviamente, la stagione del teatro non si ferma qui e dopo il grande successo della scorsa stagione, che li ha confermati protagonisti assoluti del panorama teatrale con 120.000 spettatori, I Legnanesi si preparano a invadere con la loro carica di comicità il Nazionale per l’immancabile e attesissimo appuntamento milanese.

Dal 2 febbraio saranno in scena con il nuovo spettacolo Lasciate che i pendolari vengano a me. 

Il titolo, per la prima volta in italiano e non in dialetto lombardo, riprende quello di una rivista ricevuta in eredità da Felice Musazzi con contenuti inediti, sempre caratterizzati da uno sguardo all’attualità. Restano invece invariati i protagonisti ormai entrati nella tradizione ed amati dal pubblico – la Teresa, Mabilia e Giovanni – e l’ambientazione, ovvero quel “cortile” che ha caratterizzato la vita dell’Italia non solo in Lombardia: il regno delle donne, dei ragazzi, degli amori e dei litigi, delle invidie, dei problemi di tutti i giorni, dove però, in fin dei conti, tutti vivono in armonia e serenità.

Antonio Provasio, insieme a Enrico Dalceri e Luigi Campisi e a tutto il resto della Compagnia è orgoglioso di tornare a incontrare il pubblico milanese che da sempre ha riservato a I Legnanesi un seguito e un affetto unico: “Milano è un po’ la nostra seconda casa, immancabile nelle nostre stagioni. Quest’anno l’attesa è stata un po’ più lunga, anziché debuttare come negli anni passati a Capodanno arriveremo infatti al Teatro Nazionale a febbraio, ma siamo sicuri che il nostro pubblico “storico” e tanti nuovi spettatori verranno a trovarci in questo splendido teatro. La nostra promessa è far trascorrere loro oltre due ore di comicità irresistibile”.

Forti della solida tradizione popolare su cui basano i loro spettacoli, da oltre sessant’anni I Legnanesi entusiasmano spettatori di tutte le età e propongono un singolare mix di italiano e dialetto lombardo per conquistare ed appassionare anche i più giovani e il pubblico di altre regioni, oltre ad essere stimati e riconosciuti dai critici teatrali. Il segreto del loro successo sta nella spontaneità della recitazione, capace di far rivivere la tradizione della vita del cortile a chi l’ha vissuta e di raccontarla attraverso una comicità pulita, senza volgarità, dedicata alla gente comune.

La stagione 2012/2013 per I Legnanesi, dopo il conferimento in agosto del “Premio Walter Chiari” alla carriera, è costellata di importanti novità che testimoniano la vitalità di una realtà teatrale che ormai spazia ben oltre i confini lombardi. Il tradizionale appuntamento con il teatro di Rai 5 ha portato oltre 200.000 spettatori tv lo scorso anno con la prima visione dello spettacolo Sem nasù par patì… e patem. Rai5 ha rappresentato una spinta determinante permettendo al pubblico di tutta Italia – come testimoniato anche dal sempre crescente seguito sulla pagina ufficiale di Facebook – di conoscere e farsi contagiare dall’irresistibile comicità senza confini de I Legnanesi.


Dopo la calorosa accoglienza ricevuta poi la scorsa stagione a Firenze e Torino, I Legnanesi si spingeranno quest’anno alla “conquista” di Roma. Il Teatro Sistina, “tempio” del teatro italiano, li accoglierà per una serata-evento il 19 aprile 2013.

Si tratta, in effetti, di un ritorno a Roma dopo oltre 40 anni: era il 1970 quando i fondatori Felice Musazzi e Tony Barlocco portarono al Sistina Chi vusä pusè la vacca l’è sua… e c’è un po’ di commozione tra I Legnanesi nel ricordare Musazzi che, dopo una settimana di tutto esaurito e l’apprezzamento di personaggi del calibro di Luchino Visconti e Federico Fellini, prendeva in giro bonariamente il pubblico romano che spesso, a fine spettacolo, esclamava: “Vedi un po’questi francesi!”.

Un’evoluzione naturale quella dei Legnanesi che grazie ai loro inarrestabili successi stanno sfumando la loro dimensione provinciale a favore di una a forte connotazione nazionale.

Sotto, il comunicato stampa:

legnanesi by Silviaarosioteatro