E’ stata presentata giovedì, al Palazzo delle Stelline, a Milano, la prossima stagione del teatro Delfino.
Quattordici spettacoli, tra nuove produzioni e titoli di ripresa, più un concerto Gospel compongono la stagione, diretta da Federico M. Zanandrea, che alzerà il sipario il 4 ottobre 2014 per finire ad aprile 2015.
Ero presente per voi ed in questo post troverete alcuni video della conferenza.
Potrete vedere il grande Grancarlo Dettori (che abbiamo trovato, con un altro spettacolo, anche al Menotti), ma anche gli istrionici Enzo Iacchetti (qui in veste di regista), Platinette e Diana Del Bufalo (che ha intonato per la stampa il suo politicamente scorretto inno per l’estate, che imperversa su Youtube) e Andrea Murchio con Guido Ruffa, protagonisti de L’Amico di Fred, di cui vi presenterò la videointervista domani.
Sotto, oltre al video, tutti gli spettacoli.
“Gli allestimenti spaziano dalla drammaturgia impegnata di autori come Lars Norén con Il coraggio di uccidere, il Premio Pulitzer David Mamet con Il Bosco e lo scrittore canadese Michel Tremblay con Le cognate, diretto da Gustavo Lavolpe, per arrivare al musical, con l’anteprima nazionale de La Sposa in Blu di Romy Padovano con protagonista Platinette e Come Erika e Omar – è tutto uno show! un “diversamente musical” diretto da Enzo Iacchetti che approda per la prima volta a Milano. Non manca tra gli spettacoli, un omaggio all’universo del food, tema principe del prossimo Expo, con il recital musicale Osti sull’orlo di una crisi di nervi. Parole e canzoni per raccontare il bizzarro mondo del “food”, tratto dal libro di Massimo Visintin critico gastronomico del Corriere della sera, e le storie culinarie di Federico Ferrero, terzo MasterChef d’Italia, raccontate con l’ausilio dell’attore Roberto Accornero e della pianista Anna Barbero nello spettacolo In principio era… il brodo. Il Teatro Delfino apre, però, il cartellone con Giorgio e io: quarant’anni di lavoro al Piccolo Teatro di Milano, spettacolo a cura di Claudio Beccari, con Giancarlo Dettori che racconta il grande Maestro Giorgio Strehler. Tra le rappresentazioni in calendario si segnala anche La ragazza dai fiori di carta, monologo autobiografico di Sarah Maestri volto noto del piccolo e del grande schermo. In fase di definizione gli Eventi Expo che alzeranno il sipario sul Milano Web Festival, sul Festival Metropolitano e sul Rap Battle Festival.
“La nuova stagione 2014 – 2015 si apre con un programma ricco di sorprese, di novità e con una galleria di interpreti di fama nazionale.” – dichiara Federico M. Zanandrea, direttore artistico del Teatro Delfino – “Un cartellone ricco, vario e di qualità, per proporci come spazio culturale aperto a tutto e a tutti. Oltre al nuovo repertorio, abbiamo deciso di riproporre due spettacoli che hanno riscosso un grande successo di pubblico e di critica: Frankestein e Casa di Bambola. Le nostre produzioni, di tutti i generi e per tutti i gusti, hanno come unico fil rouge il valore artistico e la novità delle proposte culturali. Possiamo vantare un’offerta di ‘qualità garantita’ come dimostra la sempre crescente partecipazione del pubblico, che ci colloca tra i teatri cittadini con un trend positivo di frequenze.” – prosegue Zanandrea – “Nel 2012, in un momento in cui il mondo della cultura viveva una fase piuttosto critica, abbiamo iniziato la nostra avventura, prendendo in gestione un teatro della periferia milanese. Il Comune ha voluto premiare il nostro coraggio conferendoci un attestato di benemerenza civica. Da allora non ci sono stati ripensamenti: la ristrutturazione iniziata l’anno scorso, con il miglioramento della sala, continuerà a grandi passi per poter accogliere lo spettatore in uno spazio sempre più moderno e confortevole. Con lo stesso entusiasmo lavoriamo per offrire spettacoli capaci di soddisfare ogni genere di pubblico: dal musical alla commedia brillante, dal dramma agli spettacoli per bambini, fino ai concerti. Oggi, grazie al sostegno che ci ha dimostrato il pubblico, siamo ancora più motivati a portare avanti con passione questo ambizioso progetto”.
In cartellone, da ricordare anche Stasera, arsenico! di Carlo Terron per la regia Mario Mattia Giorgetti, una produzione di Teatroaperto/Teatro Dehon – Bologna; un omaggio musicale a Fred Buscaglione in L’amico Fred di Pierpaolo Palladino, regia Andrea Murchio; Dattilografe, un recital musicale di Cristian Mascia, ideazione e regia di Oliviero Corbetta. Per entrare nello spirito natalizio l’11 e il 12 dicembre è la volta del live dei Rejoice Gospel Choir, 60 elementi diretti dal Maestro Gianluca Sambataro.
Vediamo, in sintesi, i principali appuntamenti della stagione 2014-2015.
A 17 anni dalla scomparsa il Teatro Delfino inaugura il cartellone 2014-2015 con un omaggio al Maestro Giorgio Strehler:
GIORGIO E IO: quarant’anni di lavoro al Piccolo Teatro di Milano, regia di Claudio Beccari, con Giancarlo Dettori – 4 ottobre 2014
Un racconto ironico e appassionato dal punto di vista del palcoscenico. Giancarlo Dettori rievoca una vita di lavoro con Strehler e la debordante personalità del regista teatrale che ha segnato la cultura italiana del Novecento. Il recital – a cura di Claudio Beccari – ne ripercorre il cammino, testimonando le tappe di un percorso strettamente intrecciato con la storia del nostro Paese: dall’opera di rinnovamento del teatro che si rese necessaria nel Dopoguerra all’idea fondante del Piccolo Teatro, concepito non come luogo di svago ma come punto di incontro di un’intera comunità e centro di riflessione e di discussione, per arrivare alle amarezze degli ultimi anni, quando Strehler fu tra i primi a intuire che la cultura italiana avrebbe attraversato un periodo molto difficile.
Due spettacoli in anteprima nazionale e uno in ripresa, per una vetrina di autori ancora viventi nati negli anni ’40 tra Svezia, Canada e Stati Uniti:
LARS NORÉN (Stoccolma, 1944): IL CORAGGIO DI UCCIDERE, regia di Luca Mazzone, con Massimiliano Lotti, Rosario Sparno – dal 28 gennaio al 1 febbraio 2015 DEBUTTO NAZIONALE
Primo testo tradotto in italiano da Annuska Palme Sanavio nel 1994 dello scrittore svedese Lars Norén, Il coraggio di uccidere è un pugno nello stomaco che viene dalla notte dei tempi, ma che è rivestito da una patina del XX secolo. Questa piéce è un gioco “a porte chiuse” che mette in relazione un padre vecchio e ipocrita, suo figlio e la ragazza del figlio. I rapporti fra i tre personaggi sono di un’eccezionale intensità; hanno come sottofondo una deriva che provoca poco a poco una perdita di punti di riferimento, al punto tale che spinti dalle loro pulsioni più profonde i protagonisti spezzano tutti i codici. Quasi tutte le storie raccontate da questo importante autore svedese, (ancora poco diffuso in Italia) trattano del momento dell’“esplosione” di una forza interiore e ne Il coraggio di uccidere questa esplosione viene innescata dall’arrivo della ragazza del figlio… bella e seducente. La scrittura riesce a codificare il linguaggio quotidiano, l’ipocrisia declinata in tutti i possibili toni, senza mai scadere nel naturalismo.
DAVID MAMET (Chicago, 1947) – IL BOSCO. Suite per due anime allo specchio, regia di Antonio Mingarelli, con Silvia Giulia Mendola e Alberto Onofrietti, Compagnia Teatri Della Plebe, una produzione Amat – dall’11 al 15 marzo 2015 DEBUTTO NAZIONALE
David Alan Mamet è un drammaturgo, sceneggiatore, produttore cinematografico, regista e saggista statunitense. È stato nominato due volte agli Oscar: nel 1983 per la sceneggiatura de Il verdetto e nel 1998 per la sceneggiatura di Sesso & potere. Tra i suoi più grandi successi oltre alla pièces in scena al Teatro Delfino, si ricorda Glengarry Glen Ross che gli è valso nel 1984 il Premio Pulitzer.
Il Bosco è uno dei piu’ impressionanti, lucidi e spietati ritratti della vita di coppia, dei fantasmi dello stare insieme, dell’atroce distanza (che puo’ farsi lancinante, tragica) tra chi si ama, o forse cerca di amarsi. Per Ruth e Nick, i protagonisti della pièce Il Bosco, l’interrogativo di fondo è la possibilità degli uomini di essere liberi e di riuscire ad amare. La risposta provano a darla i due personaggi, che si sono allontanati dal frastuono della città per qualche giorno, rifugiandosi nella pace di una casa sul lago, completamente immersi nella natura. I due sono convinti che il silenzio li aiuti nella scoperta reciproca, come se il caos cittadino impedisca agli individui di ascoltarsi. Nick ricorda i periodi passati in campagna da ragazzino e la convinzione ancora valida di poter vivere veramente soltanto in quel contesto. Nick e Ruth sono alla ricerca di autenticità e credono di trovarla nell’aria pura, nel silenzio del bosco, nel volo degli uccelli.
MICHEL TREMBLAY (Montréal, 1942) – LE COGNATE, regia di Gustavo Lavolpe – dal 17 al 22 febbraio 2015
Un’esilarante tragicommedia, scritta da romanziere canadese Michel Tremblay, ricca di colpi di scena che permette alle numerose attrici interpreti de Le cognate di impegnarsi in una grande performance artistica. Il gruppo e il singolo si alternano e si miscelano sapientemente dando vita ad uno spettacolo in cui ogni interprete è protagonista. Germaine, una signora di provincia fanatica di concorsi a premi e quiz televisivi, si ritrova vincitrice di un milione di bollini con i quali si possono ordinare decine di regali da un catalogo pieno di meraviglie. Colpita da un tale improvviso benessere la donna invita sorelle e amiche, tutte piccolo borghesi come lei, tutte schiacciate dal peso della vita quotidiana, a incollarli per sbattere loro in faccia la propria fortuna e farle crepare d’invidia. Durante l’adunata, che inizia in un’atmosfera festosa, emergono contrasti, nascono battibecchi e l’incontro si trasforma ben presto in un crescendo di veleni, pettegolezzi, invidie, cattiverie reciproche, fino a culminare nel maldestro tentativo di trafugare il piccolo capitale da parte delle subdole assistenti. Queste donne infelici e insoddisfatte come api impazzite sul miele succhiano le loro reciproche vite in un’azione che è al contempo realistica ma anche molto grottesca.
Dalla drammaturgia impegnata ai musical di Enzo Iacchetti e Romy Padovano:
LA SPOSA IN BLU (THE BLUE BRIDE), di Romy Padovano, regia di Umberto Noto, con Platinette, Diana Del Bufalo, Umberto Noto, Cinzia Del Barba, Pasquale Girone, Alberto Pistacchia, coreografie di Valentina Bordi – dal 27 febbraio al 1 marzo 2015 DEBUTTO NAZIONALE
Tratto dall’opera The Blue Bride, La Sposa in Blu è un comedy musical teatrale con sfumatura noir. La protagonista Oriana (Platinette) è una sessuologa psicoterapeuta 50enne che analizza l’universo maschile mentre è impegnata a prepararsi la cena. Oriana ride delle differenze tra il mondo degli uomini e quello delle donne, di quello che le donne cercano, desiderano e si aspettano dal sesso forte, analizzandone peculiarità, manie, convinzioni e follie. Luoghi comuni e verità, dicerie e informazioni scientifiche, Oriana non ha peli sulla lingua e mentre dimostra l’inconciliabile differenza tra uomini e donne, si trova alle prese con una cliente particolarmente difficile, due poliziotti imbranati, un ladro maldestro e una vicina di casa che, stimolata dai discorsi e dai suggerimenti di Oriana, risolve i problemi con il marito eliminandolo direttamente! Ma anche Oriana ha qualcosa da nascondere, il marito cui fa sempre riferimento nei suoi discorsi è finito a pezzi nel congelatore “glorificato” con le cene a base di porco al gin che offre ogni sera ad amici e vicini di casa. La Sposa in Blu è un piccolo grande comedy musical, dove Platinette, con elegante irriverenza, educata trasgressione e tanto umorismo racconta il mondo degli uomini e l’universo femminile da una prospettiva diversa, curiosa e intrigante.
COME ERIKA E OMAR – É TUTTO UNO SHOW! regia di Enzo Iacchetti, con Massimiliano Pironti, Gea Andreotti, Paola Lavini, Manuele Colamedici, Gustavo LaVolpe, Paola Giacometti, Matilde Facheris, Michele Savoia, Giada Lorusso, Marco Massari, Fabrizio Coniglio, Chiara Anicito – dal 20 novembre al 7 dicembre 2014
Lo spettacolo, firmato Enzo Iacchetti, è una black comedy musicale che gioca col grottesco e la satira per raccontare gli orrori del nostro paese: il disagio giovanile e l’incomunicabilità all’interno della famiglia, la crisi dei valori tradizionali, l’aggressività e lo sciacallaggio della televisione che trasforma le tragedie in materiale da spettacolo, l’ipocrisia dilagante, il razzismo dettato dalla paura, il “business dell’orrore”, i pellegrinaggi sui luoghi dei delitti celebri. Un tipo di musical decisamente nuovo, un “mostro teatrale” che gioca coi generi e coi linguaggi, celebrando la commedia musicale classica e allo stesso tempo rovesciandola, facendola a pezzi. Come Erika e Omar – è tutto uno show! racconta della nostra Italia, racconta di noi, senza riserve e pregiudizi.
Aspettando Expo 2015, il Teatro Delfino offre due spettacoli che guardano al tema food da due prospettive diverse: dallo sguardo attento e severo di un famoso critico gastronomico a quello del terzo MasterChef d’Italia:
OSTI SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI. Parole e canzoni per raccontare il bizzarro mondo del “food”, di M. Visintin, diretto e interpretato da Luca Sandri, con Marisa Della Pasqua – dal 15 al 18 ottobre 2014 DEBUTTO NAZIONALE
Nella suggestiva Sala Capitolare di via Monluè 83, Luca Sandri ci accompagna in un lungo viaggio nella musica italiana, da Fred Bongusto a Giorgio Conte da Mina a Gorni Kramer, e nella cultura enogastronomica nostrana attraverso le parole di Massimo Visintin tratte dal libro Osti sull’orlo di una crisi di nervi (Terre di mezzo, 2013). I protagonisti di questo recital musicale sono i retroscena, gli incidenti, le gag e le cattive abitudini del mondo della ristorazione, bizzarro e volubile, con le sue contraddizioni e tutto il “circo” che gli ruota intorno. Il tutto condito dall’ironia, dal sentimento e dalla disperazione di cui solo un critico davvero innamorato del suo mestiere sa essere capace.
IN PRINCIPIO ERA… IL BRODO, di e con Federico Francesco Ferrero, Roberto Accornero, al piano Anna Barbero – dal 13 al 16 novembre 2014 DEBUTTO NAZIONALE
Federico F. Ferrero, noto al grande pubblico per aver conquistato il titolo di terzo MasterChef d’Italia, porta a teatro In principio era… il brodo, tratto dal libro Missione leggerezza (Rizzoli, 2014), ovvero un viaggio all’inizio del gusto. Il MasterChef d’Italia entra in scena nei panni di foodteller utilizzando una formula inconsueta, nuova e assolutamente diversa da quella che ci si aspetterebbe dal vincitore di un talent.
Uno spettacolo in più episodi dove si raccontano in scena le emozioni del sapore, quelle che stanno alla base della cucina, di un piatto, della vita. Questo primo episodio parla di brodo. In scena quattro protagonisti: Federico F. Ferrero racconta le emozioni del sapore, Roberto Accornero recita le parole del cibo mentre la pianista Anna Barbero Beerwald cuce le scene in un dialogo attraverso un inedito utilizzo evocativo del pianoforte e il pubblico, quarto attore in scena, collabora a rendere lo spettacolo ogni sera diverso. Un coinvolgimento multisensoriale per tornare insieme alle origini del gusto, una prospettiva diversa di “lettura” della cucina e del nostro rapporto con essa.
Un racconto vero e drammatico nel monologo autobiografico di Sarah Maestri tratto dal suo primo libro:
LA BAMBINA DEI FIORI I CARTA, di e con Sarah Maestri, regia di Andrea Chiodi – dall’11 al 15 febbraio 2015
Il monologo La bambina dei fiori di carta è tratto dall’omonima autobiografia (Aliberti, 2009) di Sarah Maestri, volto noto del piccolo e grande schermo, divenuta un successo editoriale. Sarah ha imparato a fare i fiori di carta nel reparto oncoematologico di pediatria dell’ospedale San Matteo di Pavia in cui ha passato gran parte della sua infanzia per una grave malattia emolitica. Di quel periodo in corsia, passato tra palpabile dolore, camici bianchi, esami, terapie sempre nuove e prognosi mutevoli, Sarah custodisce solo ricordi felici. La malattia, vista attraverso gli occhi di una bambina, si tinge di poetica leggerezza, perde la sua connotazione drammatica per trasformarsi in un gioco. Diretto da Andrea Chiodi, La bambina dei fiori di carta, è un monologo veloce e calibrato, adatto a un pubblico giovane e adulto, per i temi trattati adeguato per studenti della scuola secondaria di primo e secondo grado.
In replica anche in questa stagione, due grandi produzioni dell’Associazione Il Mecenate in collaborazione con il Teatro Delfino:
CASA DI BAMBOLA di H. Ibsen, regia di Gabriele Calindri, con Maurizio Desinan, Marta Lucini, Elisabetta Ratti, Rosanna Bruzzo e Michael Righeira – dal 31 ottobre all’8 novembre 2014
Questo testo di Ibsen è forse il più famoso dramma borghese del teatro europeo, in cui si legge un’evidente critica di Ibsen ai tradizionali ruoli dell’uomo e della donna nell’epoca vittoriana. Alla sua uscita, il dramma di Ibsen fu interpretato come esempio di femminismo estremo nonostante l’autore stesso dichiarò, anni dopo la stesura definitiva del testo, che il fine ultimo di quest’opera fosse quello di descrivere gli esseri umani. Gabriele Calindri porta in scena questo capolavoro proprio con questo intento: non evidenziare esclusivamente la condizione femminile dell’epoca, ma semmai le difficoltà che noi esseri umani – uomini e donne – abbiamo nel saper vivere. Tra gli interpreti un sorprendente Michael Righeira nel ruolo del Dottor Rank.
FRANKENSTEIN di M. Shelley, regia di Federico M. Zanandrea, con Lorenzo Scattorin, Maurizio Scattorin, Deborah Morese, Cristina Sarti, Niccolò Sergi, Olga Re, Gabriele Marchingiglio, Laura Locatelli, Stefano Narsini, Natalia Cogliati e con la partecipazione del coro dell’Università Bocconi diretto da Martina Zambelli – dal 16 al 26 aprile 2015
In una società come la nostra in cui la paura del diverso, di ciò che non si conosce, appare sempre più diffusa, generando talvolta conseguenze anche drammatiche, risulta più che mai attuale e moderno il capolavoro di Mary Shelley, per la regia di Federico M. Zanandrea. La rappresentazione, un vero e proprio kolossal con 11 attori, 8 tecnici, 30 coristi e 3 truccatori, è il risultato di un’unione di genere tra teatro classico e opera. A quasi due secoli dalla sua uscita, Frankenstein, in particolar modo in questa versione teatrale, analizzando temi decisamente contemporanei quali la solitudine, l’esclusione sociale, l’emarginazione dei soggetti più deboli e le tragiche conseguenze che spesso ad essi si legano, “costringe” il pubblico a un momento di riflessione sulla realtà che stiamo vivendo.
Per info abbonamenti, è disponibile il sito www.teatrodelfino.it e il numero 333 573 0340