Due topolini caddero in un secchio pieno di panna; il primo topolino si arrese subito e annegò, il secondo topolino non voleva mollare si sforzò a tal punto che alla fine trasformò quella panna in burro, e riuscì a saltar fuori; signori da questo momento io sono quel secondo topolino.

Una scommessa azzardata, ma sono quelle che portano più soddisfazioni. Se vincenti. E Prova a Prendermi il Musical è davvero una scommessa vinta, almeno a livello di qualità e, ci auguriamo, possa esserlo anche a livello di biglietti staccati.

Perché, vedete, il pubblico a volte è restio ad andare a teatro a vedere un titolo che non sia tra i più noti del panorama musical.

E a volte non basta il nome di richiamo, perché spesso dietro al cognome celebre, per fasti televisivi o web, spesso non risiede la qualità teatrale: sono mezzi di comunicazione molto diversi.

Viola Produzioni, nelle persone di Alessandro Longobardi e il Direttore di Produzione, Carlo Buttò, hanno rischiato con un titolo nuovo a livello professionistico (lo avevamo già visto due anni fa come spettacolo finale di una scuola di musical), ma con tre protagonisti di richiamo.

Un vero azzardo, per tornare all’incipit, qiello di piazzare al centro della scena un “Content Creator”, per citare lo spettacolo, “un ragazzino”, che però è stato nominato da Forbes Italia tra i giovani under 30 più promettenti del momento e che nel 2024 ha vinto il premio come Top Creator.

“Le persone sanno solo quello che gli racconti” (Frank William Abagnale)

Tommaso Cassissa ha più di 4 milioni di follower sul web. Una vera superstar, da fare tremare i polsi.

Uno “stigma” per i più che hanno storto il naso quando hanno letto il nome in locandina. Siate come S. Tommaso. Ricredetevi, andandolo a vedere.

Il protagonista – o almeno, il più giovane, Frank Abagnale Jr – stupisce e convince, con una tenuta di palco incredibile ed una voce fresca e leggera, un talento naturale che è stato supportato, così mi hanno svelato voci di corridoio, da una volontà ferrea di studiare, imparare e mettersi alla prova. Lo stesso studio che ha permesso al suo personaggio di passare… NO. NO SPOILER.

Un impegno partito ad ottobre, che lo ha portato in scena con un grande risultato, certamente ancora non del tutto maturo e con qualche difetto di dizione (qualcosa scappa sempre), ma che merita davvero plausi ed interesse. Ed un grande appeal verso il pubblico in sala.

In uno show dove le canzoni swing sono particolarmente complicate, ma che sono da subito orecchiabili e d’impatto, ben tradotte da un regista attento e scrupoloso, Piero Di Blasio, Tommaso non è da meno dei suoi compagni più teatralmente blasonati.

A partire da Claudio Castrogiovanni, non nuovo al musical, che fu il primo Uncino di Peter Pan di Maurizio Colombi (oltre a Rent e Grease), con una carriera varia e ricca tra tv e cinema, che diverte e si diverte in un ruolo che fa molta tenerezza e suscita empatia.

Perché non si può non empatizzare con entrambe i protagonisti, l’uno perché, con la grinta e l’ingenuità della giovinezza, perché comunque non si rende conto del danno che crea, l’altro, “impiegato” dell’FBI, che crede nel suo lavoro e che insegue per tutta la vita una chimera, che gli sfugge fino alla fine per un soffio: e, fondamentalmente, due solitudini che si incontrano, due facce della stessa medaglia, tanto e vero che nel finale… No, non spoiler.

Potreste comunque vedere o rivedere il film di Steven Spielberg del 2002, dove troverete la trama,  totalmente riprodotta, con grande dono di sintesi, in questo testo scritto dagli stessi autori di Hairspray (lo spettacolo è basato sul film Dreamworks; libretto di TERRENCE MCNALLY; musiche di MARC SHAIMAN; liriche di SCOTT WITTMAN & MARC SHAIMAN, presentato in accordo con Music Theatre International www.mtishows.eu).

Oppure, potreste semplicemente andare a teatro a conoscere le vicende di questo giovane “truffatore”, le cui gesta si basano su una storia vera, che, per amore del padre, decide di emettere assegni falsi ed assumere identità non sue, in un gioco della parti che è una roulette russa, al limite del tragicomico, per amore di suo padre, Frank Abagnale Senior, interpretato da un incredibile mutaforma Simone Montedoro, volto amato della tv e del cinema, che di teatro ne ha fatto tanto, ma che, non più di primo pelo, si scopre cantante e con una vocalità da crooner che ancora va perfezionata, ma che convince.

Le sue capacità attoriali sono indiscusse, ma vederlo in questo ruolo è un altro motivo per non perdere lo spettacolo. Il suo ruolo è sfacciato, divertente e tenero, come ci aspettavamo.

Con ancora un po’ di studio, potrà giocare anche la carta del canto nel suo già ricco CV.

QUI LA SUA INTERVISTA

Se poi ad una trama intrigante e protagonisti indicati, vogliamo aggiungere una regia rispettosa e precisa, un corpo di ballo stile Broadway (coreografie classiche di Rita Pivano), i costumi di Francesca Grossi e dei comprimari di qualità (tra cui Jacqueline Ferri, con il suo affascinante accento francese, la simpatia di Martina Lunghi e di Benedetta Boschi, Brenda Strong, fino al papà di Brenda, Mauro Conte, che nel film su Martin Sheen o la professionalità di Angelo Di Figlia, solo per citarne alcuni), lo spettacolo è servito.

No, non ancora. Lasciatemi citare altri due punti di forza dello show.

In primis, l’orchestra dal vivo upper stage, di 6 elementi, diretta da Angelo Racz – con la sua Orchestracz, per citare Elio, al fu Teatro Nuovo di Milano – . Bello sottolineare un ritorno all’orchestra dal vivo, nell’ultimo periodo, in diversi spettacoli musicali, che, anche se spesso su un minimo tappeto registrato, danno quella vibrazione in più che solo gli strumenti sanno dare.

Ed ultimo ma non ultimo, una bella scenografia, semplice ma materica, con due pedane girevoli, arredi e luminarie (che non sempre però sono entrate al tempo giusto), del gold standard Lele Moreschi, in cui gli attori agiscono senza interruzioni di ritmo, e che, oltre ai tempi comici perfetti e alla mise en scène di Piero di Blasio, rendono Prova a prendermi uno spettacolo senza mai un calo di energia.

Merito anche, come abbiamo detto, dei momenti di sorriso e risata già presenti nel testo e ben resi dalla versione italiana. Con anche qualche punta di commozione.

SOTTO IL VIDEO DEGLI APPLAUSI FINALI

Uno spettacolo davvero curato e ben confezionato, che merita di essere visto.

E non solo perché Tommaso Cassissa ha più di 4 milioni di follower che, se davvero si spostassero in massa a teatro, rialzerebbero il PIL teatrale: certo, sarebbe auspicabile, ma non sempre il pubblico del web è lo stesso delle sale.

Io me lo auguro. Perché quando ai nomi di richiamo per i giovani si affianca lo studio, l’attenzione e il “volli fortissimamente volli”, i risultati si vedono.

Trovate la voglia di uscire di casa e di andare a vivere il rito collettivo del Teatro.

E regalatevi due ore di puro svago, staccandovi, magari da quello scrollare – ossessivo compulsivo – sui social, e dall’isolamento, che le tecnologie, e forse, chissà, altri poteri e voleri, ci stanno subdolamente suggerendo.

COMUNICATO STAMPA:

TEATRO NAZIONALE -MILANO 27 Febbraio – 16 Marzo 2025TEATRO BRANCACCIO – ROMA 19 Marzo – 6 Aprile 2025