
“Ciò che sei, ciò che fai, negli altri sempre vivrai”
Il 31 Maggio andrà in scena al Teatro Nazionale di Milano “Mozart 2.0 – il musical”, prodotto da Associazione Culturale Cortocircuito.
La Regia e testi sono di Elia Paghera, Produttore Esecutivo e Vocal Coach è Luca Stefana, le Coreografie sono di Simone Bonatti, mentre la Direzione Musicale: Davide Rosa.



E se Mozart vivesse oggi?
Come affronterebbe il mondo delle case discografiche? Sarebbe osannato per il suo talento o schiacciato dall’invidia?
Lo abbiamo chiesto al regista ed autore Elia Paghera, al Vocal Coach e Direttore Esecutivo Luca Stefana, al Coreografo Simone Bonatti, ma anche ad alcuni interpreti dello spettacolo….
Innanzitutto, perché un musical su Mozart?
Elia: Sentivamo la necessità di raccontare una storia che su tanti aspetti ci rappresenta. Farsi strada nel nostro campo non è per nulla semplice e la chiave è stata prendere il suo vissuto e portarlo ai giorni nostri. Tutti i personaggi, da Salieri a Mozart, sono parte delle nostre personalità che affrontano questo mondo e abbiamo ritenuto necessario raccontare queste storie al pubblico spinti dalla necessità di focalizzare tutto sul lato umano dell’arte.
Lo spettacolo arriva a Milano, ma è nato qualche tempo fa e ne abbiamo già parlato. Ricordiamo l’iter prima di arrivare al Nazionale.
Luca: Lo spettacolo è nato un paio di anni fa, quasi per caso. Dopo la “batosta” del Covid, avevamo, e sentivamo, l’esigenza di fare qualcosa che ci facesse risentire vivi e soprattutto vicini alle emozioni, sia quelle donate da questo fantastico mondo, sia quelle del pubblico. Così un giorno d’estate abbiamo cominciato a stendere quello che oggi è “Mozart 2.0” e in poco più di tre mesi, siamo andati in scena in un piccolo paese della provincia di Brescia, e poi allargati sempre in provincia, fino ad arrivare al Teatro Sociale di Brescia e poi nell’area di Verona. Un musical che data dopo data, si è evoluto e trasformato sempre di più, per riuscire a esprimere al meglio la bellezza di questo spettacolo. Ora arriva al Teatro Nazionale di Milano e, se posso permettermi, “Mozart 2.0” se lo merita ed è per noi un orgoglio grandissimo.

Come è stato scelto lo staff e come avete lavorato?
Luca: lo staff è stato scelto sia in base alla professionalità, ma anche e soprattutto per il lato umano. Alla base dei nostri valori, c’è sempre il dono della famiglia, quindi prima di tutto, dovevamo sentirci un po’ “famiglia” così da poter creare qualcosa che andasse oltre a tecnica e “perfezione”, e desse spazio al cuore e al sentimento. Proprio per questo è stato facile lavorare insieme, in quanto mossi dagli stessi valori e dalla stessa voglia di esprimere emozioni.
Chi è Mozart per voi?
Elia: Mozart è un folle ed un genio. Ma come i personaggi che ruotano attorno a lui è soprattutto umano. I suoi pregi e difetti definiscono la persone e l’artista che è. E’ un modello d’ispirazione per quello che ha fatto. E’ la prima rockstar della storia della musica. Proprio per questo l’obiettivo non è mai stato idolatrarlo, bensì raccontare l’umanità dei geni, cosa che non vediamo spesso. Salieri gioca un ruolo chiave in questo.
Mozart Superstar? Come un più famoso musical, cosa succederebbe se nascesse oggi?
Elia: Mozart Superstar ma anche MozHamilton. C’è tanto di Lin Manuel Miranda in questo musical e chi l’ha visto può confermare. Se nascesse oggi sicuramente si troverebbe in un uragano legato dal mondo delle case discografiche, i social, il pubblico, la carriera che sale e scende, il tempo e le paure che ogni artista vive. Verrebbe capito o criticato? In base a cosa? A quello che fa nella vita o alle sue opere? Lasciamo la risposta al pubblico

Raccontateci il genere dei brani e delle coreografie.
Simone: Le coreografie sono ricche di vari stili, dal neo classico, al moderno, al commerciale, un mix di stili intervallati da momenti acrobatici e ginnici tutto accompagnato dall’armonia e dall’eleganza dei tessuti e cerchio aereo. I brani saranno principalmente rock con influenze di ogni tipo, dal pop moderno all’elettronica.
Cosa vedremo materialmente in scena?
Elia: Vediamo letteralmente l’inconscio e ricordi sbiaditi del nostro Salieri. Tutta la storia viene narrata proprio da lui, quindi anime, oggetti, scale sono frutto dell’inconscio del celebre compositore influenzato da ciò che ha provato. Le luci giocano un ruolo chiave in questo, nel ricreare i suoi ricordi proprio come se fosse un musical nella testa di un moderno Salieri.

Avete fatto la scelta della musica dal vivo. Cosa comporta per una piccola produzione come la vostra? Come vi siete organizzati?
Luca: sicuramente comporta un “sacrificio” in più, ma non potevamo fare scelta migliore, perché ciò che regala la musica dal vivo, non può farlo una registrazione. Ogni nota, ogni dinamica, ogni intensità, va di pari passo al sentimento che la scena vuole dare e a ciò che il personaggio vuole trasmettere in quell’istante. Inoltre, lo spettatore può sentirsi maggiormente coinvolto alla scena. Il tutto è stato organizzato con prove meticolose appoggiate dal nostro direttore della Band, Davide Rosa, prima dai soli membri della Band, poi con i performer e infine con l’intero cast. L’unione di tutto questo ha portato a qualcosa di così forte e impattante, che anche a noi, ha lasciato a bocca aperta.
Come avete scelto il cast?
Elia: Fin da subito abbiamo cercato l’originalità negli artisti. Qualcosa che li caratterizzasse e li rendesse unici. Abbiamo sì delineato i caratteri dei protagonisti, ma volevamo trovare degli artisti che potessero creare e vestire su loro stessi i personaggi dello spettacolo. Siamo davvero felici, fieri ed orgogliosi di loro e del gruppo che si è creato, che si evolve con il passare del tempo e per noi non c’è cosa più bella. Lo spettacolo evolve con il tempo, non sarà mai lo stesso, così come le persone, così come l’arte.
Diamo voce al cast…. che si presenterà anche brevemente…

Perché venire a vedere questo musical?
Anna Bonassi (Constanze): Sono Anna Bonassi e nel musical Mozart 2.0 interpreto il ruolo di Costanze, giovane e dolce ragazza innamorata del suo “Wolfi”, Mozart.
Studio in conservatorio da quando ho 6 anni, pianoforte, violino, canto jazz e nel 2024 mi sono laureata nella triennale di canto pop rock. Attualmente sto continuando i miei studi in composizione pop-rock e ho appena finito le repliche a Roma di Bernadette de Lourdes, Il musical.
Unendo il canto alla danza e al teatro mi sono ritrovata nel mondo del musical e la mia prima casa è stata proprio quella di Mozart.
Per descrivere Costanze utilizzerei le parole gentilezza e premura e anche un po’ ingenua. Non è stato difficile preparare questo ruolo per me perché mi rispecchia molto, per due motivi principali: il rapporto conflittuale con la sorella che cerca di sminuirla e la cura per le persone che ama
Io vi invito a venire a vedere questo spettacolo che ci vuole ricordare l’importanza di questa vita e dell’unicità che ognuno di noi ha.
Cito a tal proposito la mia frase preferita dello spettacolo:
“Ciò che sei, ciò che fai negli altri sempre vivrai”
Mattia Cavallari (Mozart):
Mi chiamo Mattia Cavallari e nel musical Mozart 2.0 ho l’onore di interpretare Wolfgang Amadeus Mozart, il geniale compositore, animato da passione e talento.
Mi sono diplomato presso l’accademia BSMT di Bologna nel 2018, ma il mio amore per il mondo delle arti sceniche risale a molto tempo prima.
Difatti fin da piccolo ho sperimentato tanti percorsi formativi, tutti attinenti all’ambito artistico, praticando ginnastica ritmica e artistica prima, prendendo poi lezioni di canto e oboe, giungendo infine alla recitazione e allo studio di nozioni di regia.
Mozart è stato il mio primo ruolo da protagonista da quando sono diventato un professionista, perciò devo moltissimo a questo ruolo e alla produzione di questo spettacolo, per avermi dato la possibilità di crescere ulteriormente artisticamente, mettendomi in gioco alle prese con un personaggio molto complesso e sfaccettato. Dare a Mozart un corpo, una voce e un’anima è un’esperienza incredibile!
Interpretare Mozart è sempre molto stimolante e appagante, perché è un personaggio in grado di creare una relazione fortissima con il pubblico, perciò invito chiunque a conoscere la storia che racconto insieme ai miei compagni di scena.
Una storia profonda di amore, rivalità, passione, invidia, ambizione, libertà, dolore e follia…
In cui la musica gioca un ruolo fondamentale, da protagonista: la vera musa inspiratrice di tutta la vicenda.

Elisa Borsoi (Aloysia):
Interpreto Aloysia Weber Rosenberg, un personaggio ricco di sfumature, deciso e crudele ma in realtà profondamente fragile. Non è un personaggio realmente esistito, ciò mi ha permesso di poterlo costruire passo dopo passo cercando di darle più sfaccettature possibili: volevo trovare la giusta chiave per farla avvicinare al pubblico, perché penso che con i suoi errori, le sue scelte possa far immedesimare molti. È stata questa la sfida più grande: scavare dentro di lei e permetterle di svelare la sua vera intimità, così fragile e diversa da ciò che vuole mostrare, che la rende veramente umana.
Mi chiamo Elisa Borsoi e ho 29 anni. Dopo alcuni anni dedicati allo studio del canto, nel 2017 mi sono diplomata alla SDM di Milano. Ho poi potuto collaborare con differenti realtà, sul palco come performer o “dietro le quinte” scrivendo testi e adattamenti. Sono da alcuni anni Vocal Coach a MovielandPark, parco dedicato al mondo del cinema. Questo inverno ero parte del cast di “Canto di Natale, favola Musicale di Simone Martino; ho poi interpretato Erika Mendel in “Fiore nel Cemento”, spettacolo inedito sempre di Simone Martino.
Perché venire a vederci? “Mozart” racconta di uomini e donne che si intrecciano nella sfida più grande: la vita, fatta di successi, sfortune, amore, errori…ma soprattutto voglia di continuare a lottare per ciò in cui si crede davvero. Tutti noi siamo parte di questo… è questo che rende questa storia così speciale.
Un sogno di Mozart il musical? Cosa sognate per questa vostra creatura?
Elia: Il sogno ovviamente è poterci permettere una tournée in giro per l’Italia, cosa che da indipendenti è molto difficile. Già raggiungere il Nazionale in soli due anni è per noi un sogno che si avvera. Speriamo che il pubblico possa riempire questo teatro e far parte di questa magia in cui crediamo con tutto il nostro cuore
Luca: sicuramente, come già detto da Elia, una tournée in giro per l’Italia, perché “Mozart 2.0” è puro spettacolo e pura emozione e ciò sarebbe magnifico poterlo far vedere e sentire a più persone possibili. Un altro sogno, sempre legato alla tournée, è quello di poter far arrivare sempre più forte il nostro messaggio e valore, che è riassunto in una frase di Mozart: “ciò che sei, ciò che fai, negli altri sempre vivrai”. E questo messaggio poterlo portare già al Teatro Nazionale, è un sogno che si avvera.
COMUNICATO STAMPA:
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https://www.ticketone.it/event/mozart-2-0-il-musical-teatro-nazionale-italiana-assicurazioni-19636146/
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