Dal 9 ottobre, ha debuttato FLASHDANCE – Il Musical, il nuovo spettacolo che ha ufficialmente aperto la stagione 2025/2026 del Teatro Nazionale – Italiana Assicurazioni di Milano.

Lo spettacolo prevede una lunga tenitura fino al 17 gennaio 2025, allungando il periodo di permanenza inizialmente fissato per il 3 gennaio.

Flashdance, basato sull’omonimo film Paramount Picture, con il testo di Tom Hedley e Robert Cary, le musiche originali di Robbie Roth che firma anche le liriche insieme a Robert Cary (con la traduzione italiana e l’adattamento di testo e liriche curate da Franco Travaglio), è presentato grazie a un accordo con NORDISKA ApS Copenaghen, e sarà diretto da Mauro Simone, con le coreografie di Giorgio Camandona e la direzione musicale di Andrea Calandrini; insieme a Lele Moreschi per le scenografie, Riccardo Sgaramella per i costumi, Francesco Vignati per il disegno luci, Armando Vertullo per il disegno sonoro, costituiscono un team creativo affiatato e già apprezzato da critica e pubblico, per raccontare una storia di sogni, coraggio e libertà che ha fatto battere il cuore a generazioni intere.

Inizia oggi uno speciale di Riflettori su, con le interviste a Mauro Simone, Giorgio Camandona e Vittoria Sardo, la protagonista Alex Owens.

Partiamo dal regista, MAURO SIMONE.

  • Mauro, di nuovo alla Regia di uno spettacolo cult: come ti sei preparato?

Anche questa volta per prepararmi per questo musical sono partito dal film e, dopo averlo visto, mi sono recato alle acciaierie Falck di Milano – all’archivio storico – per analizzare cosa accadeva nel 1983 nelle acciaierie, come si lavorava e il tipo di attrezzi che venivano utilizzati. Da lì, abbiamo preso spunto per gli elementi scenografici e coreografici. In più, ho scoperto anche che la crisi siderurgica nel 1979 è il motivo per cui crea questa crisi all’interno dell’acciaieria della famiglia Hurley, la famiglia del nostro protagonista.

Quindi sono partito da queste fonti, dopodiché ho analizzato tutto il mondo degli anni 80 attraverso immagini, icone, musiche e alta moda.

  • La versione che sul palco è fedele al film?

La versione in scena resta fedele al film, anche se ci sono dei personaggi come Gloria, l’amica di Alex, o Hannah, la signora anziana che aiuta Alex a prepararsi per le audizioni, che hanno avuto uno sviluppo più approfondito.

  • Perché questo revival degli anni ’80, secondo te?

Perché c’è la voglia di tornare a quel passato spensierato, colorato, con della musica che alleggeriva i cuori. E in questo momento storico c’è il desiderio non di non pensare a ciò che accade ma di trovare un briciolo di gioia per poter ricominciare ogni mattina ad avere coraggio.

  • Cosa troviamo di questi anni nello spettacolo?

Sicuramente le musiche iconiche come Manhunt, I love Rock&Roll, What a feeling, Maniac, Gloria con alcuni incisi in italiano della versione di Umberto Tozzi, ma in una chiave completamente diversa a cui siamo abituati, più drammatica. E poi, sicuramente riferimenti nei costumi, ai look iconici di artisti come Michael Jackson, Madonna, Cher, Boy George, Freddie Mercury.

  • In che modo hai delineato il personaggio di Alex?

Ho lavorato tantissimo insieme a Vittoria Sardo per far emergere sia la fragilità sia l’insicurezza di Alex, che la sua determinazione e il suo coraggio nel superare le difficoltà e raggiungere l’obiettivo.

  • La storia ha anche un’importante “quota rosa”. Chi sono le donne che sono attorno ad Alex?

Le donne intorno ad Alex sono Gloria interpretata da Rebecca Ingrassia, Kiki interpretata da Giulia Sol e Tess interpretata da Camilla Tappi. Sono tutte delle performer fantastiche che all’interno dello spettacolo hanno una chiave fondamentale perché loro devono cantare le canzoni più famose dello spettacolo – come se fossero la colonna sonora dello spettacolo – e questo le rende delle “dive”, come se stessero girando un videoclip. È un altro riferimento agli anni 80: nell’83 nasce MTV e nascono i proprio primi videoclip.

  • Anche il ruolo di Nick Hurley è un personaggio “sfidante”: come hai scelto il protagonista e come avete lavorato?

Per Nick Hurley ho scelto Mattia Baldacci. L’ho scelto nelle quattro giornate di audizioni in cui si sono presentate tante persone. L’ho scelto perché ha una voce meravigliosa che incanta chiunque e il suo modo di recitare è totalmente naturale e onesto e quindi dà una verità al personaggio che ti conquista.

  • Vogliamo citare gli altri attori, tutti nomi noti del musical italiano?

Hannah è interpretata da Rosalba Bongiovanni, un’attrice fantastica che ha lavorato con Macario e con il Living theatre, siamo felice di averla con noi nel cast ed è stata accolta con tanto rispetto e affetto.

Nel ruolo di Harry abbiamo Giancarlo Teodori; Annamaria Schiattarella è Ms. Wilde e Louise; Raffaele Ficiur interpreta Jimmy e Claudio Zanelli veste i panni di C.C.. E poi c’è un ensemble fantastico!

  • Una domanda che farò anche ai tuoi colleghi: come definiresti questo spettacolo?

Sicuramente energico, iconico e colmo di passione.

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