
In FLASHDANCE – Il Musical, la danza, protagonista dello spettacolo insieme a brani simbolo degli anni ‘80 che accompagnano alcuni dei quadri più suggestivi dello spettacolo (da Maniac e Manhunt a I love rock and roll, proposti nella versione originale in inglese) non è solo tecnica rigorosa ma espressione di libertà; alla richiesta di una parola che esprima il suo bisogno di ballare, Alex risponde sicura “Passione”, una sensazione unica che prova solo danzando, come nel momento indimenticabile dell’audizione finale sulle note di What a feeling.

Dopo Mauro Simone (cliccate qui per leggere l’intervista), oggi ho intervistato il coreografo Giorgio Camandona.
- Giorgio, un mix delle coreografie dell’iconica pellicola e dei più puri anni ’80. Le tue coreografie narrano una storia: come le hai pensate e realizzate?
Per ideare le coreografie parto sempre da un primo confronto con Mauro Simone, il regista, facciamo brain storming e tiriamo fuori una serie di idee riguardo all’utilizzo di artisti, scenografie, costumi, luci… Da lì definisco l’idea per ogni coreografia, che poi si trasforma solo in un secondo momento in passi e poi prende vita con il cast!
- Quali differenze tra la danza di allora e quella che i tuoi danzatori, così giovani, conoscono oggi?
La danza è in continua evoluzione, come ogni forma d’arte! Io sono molto rispettoso per il passato e per la storia che ci ha portati fino a dove siamo oggi, quindi cerco di rispettare l’epoca, ma per me è ancora più importante restare in contatto con l’attualità, cioè con i corpi e gli stili di oggi, i danzatori e le danzatrici hanno influenze oggi che vanno messe a disposizione ed esaltate nelle coreografie, anche per avere rispetto dello studio che continuano a portare avanti per allenarsi! Quindi sì l’epoca, ma senza rinunciare mai al presente!
- Nonostante la ricerca degli anni ’80, in conferenza avete parlato di “innovazione”: cosa c’è di innovativo in questa versione e cosa di iconico?
Innovazione per me significa avere delle nuove idee e io ho cercato di trovare nuove idee per ogni numero coreografico, il cast è innovativo e unico, i costumi sono innovativi e unici… e così ogni parte di questo spettacolo. Attraverso la novità abbiamo cercato di far rivivere anche il passato e le icone che hanno definito gli anni ’80.
- Qual è il messaggio dello spettacolo, secondo te?
Il messaggio più importante lo canta Nick : “vedrebbero la forza che c’è in te, vedrebbero il coraggio che cos’è”… c’è bisogno di coraggio per esporsi, per raccontare il proprio talento… ma attraverso quel coraggio, quel rischio… si può scoprire davvero il proprio posto nel mondo!
- Una domanda che sto facendo a tutti come definireste questo spettacolo?
Questo spettacolo lo definirei ricco, di idee, colori, talento, ricco di messaggi e di emozioni!
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